A che cosa serve l’arte? «L’arte e la poesia sono le sole cose vere. Il resto è illusione».
Con queste parole Kiefer sintetizza la sua mostra a Palazzo Ducale di Venezia. Una mostra che sconvolge per molti versi: Per la potenza delle sue opere, per la sovrapposizione alle grandi tele del passato di Bellini, Carpaccio, Veronese, Tiziano, Tintoretto, e infine per il confronto con lo spazio e nella magnificenza della Sala dello Scrutinio, in serrato confronto con le trentatré tele monumentali del soffitto e con la valenza dell’intero ciclo decorativo del Palazzo.
Portare alla città e ai visitatori che frequentano Palazzo Ducale una dimensione contemporanea della riflessione artistica. Nasce con questa sfida il ciclo di dipinti di Anselm Kiefer, che dal 26 marzo al 29 ottobre 2022 sarà ospitata nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale. L’esposizione, è legata alle celebrazioni per i 1600 anni della fondazione di Venezia.
Nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale, Venezia brucia sulle pareti. Il mare è in tempesta. Il cielo e l’acqua si confondono, così come l’oro e l’argento. Dalla tela emergono minacciosi sottomarini. La bara di San Marco è vuota, tranne che per due girasoli secchi. Queste particolarissime opere creano un contemporaneo anello di congiunzione tra il presente e il futuro.
Lo stesso spirito che gli organizzatori stanno portando avanti proprio per dimostrare quanto sia importante anche attraverso la cultura, l’arte e le mostre, non solamente esaltare la nostra tradizione e le bellezze che custodiamo nei nostri Musei civici, ma anche promuovere e diffondere la contemporaneità, il presente, che rappresentato, e che diventa arte per le future generazioni”.
U’attenzione particolare va data sull’uso dei materiali di cui le quattordici grandi opere si compongono; colate di materia pittorica che sembrano stratificarsi, il piombo, il legno, la paglia e la cenere e sul valore dei libro, che diventa un elemento nell’intitolazione. La mostra si ispira alle parole del filosofo veneto Andrea Emo: ‘Questi scritti, quando verranno bruciati, daranno finalmente un po’ di luce’ a sottolineare – conclude Belli – “il significato della cultura che dà luce alla nostra storia come ponte delle civiltà”.
L’esposizione a Palazzo Ducale, curata da Gabriella Belli e Janne Sirén, vuole non solo compiere una riflessione sul ruolo di Venezia nella storia, con l’aiuto di linguaggi letterari, ma in senso più ampio domandarsi quale sia l’apporto dell’arte contemporanea nei temi universali di valenza contemporanea.
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