“Ogni cosa ripete se stessa. È stupefacente che tutti siano convinti che ogni cosa sia nuova, quando in realtà altro non è se non una ripetizione.” Andy Warhol
Con questo pensiero Andy Warhol rivoluzionò l’approccio all’arte dagli anni ‘60 in poi, partendo da questa intuizione che renderà celebre e ricco l’artista, quella di ripetere una immagine più e più volte. Thirty Are Better Than One (1963) è la sua prima Monna Lisa ripetuta per ben trenta volte.
Il trattamento utilizzato trasformò la celebre opera d’arte da dipinto di pregio inestimabile a prodotto di massa accessibile a tutti. Naturalmente non perché lo fosse da un punto di vista economico, ma perché il linguaggio visivo utilizzato era quello delle pubblicità, dei supermercati, del consumismo; la Gioconda venne stampata su tela in serie, come se si trattasse di un poster promozionale, paragonata a un qualsiasi prodotto da mercificare. In altre parole, Andy Warhol stava trasformando il linguaggio della pubblicità in arte. La sua è un’arte popular, o Pop Art.
Con oltre trecento opere divise in sette aree tematiche e tredici sezioni – dagli inizi negli anni Cinquanta come illustratore commerciale sino all’ultimo decennio di attività negli anni Ottanta connotato dal rapporto con il sacro – si sviluppa la spettacolare mostra dedicata al maestro della Pop Art è promossa e prodotta da Comune di Milano–Cultura e Navigare, curata da Achille Bonito Oliva con Edoardo Falcioni per Art Motors, Partner BMW.
Aperta dal 22 ottobre 2022 al 26 marzo 2023 negli spazi della Fabbrica del Vapore, è un viaggio nell’universo artistico e umano di uno degli artisti che hanno maggiormente innovato la storia dell’arte mondiale.
La mostra è davvero speciale perché il visitatore ha la possibilità di osservare dal vivo le opere più iconiche e quelle molto poco conosciute in tutta la loro matericità: i disegni realizzati con la tecnica ink blot e la matrice usata per trasferirli (a volte ricalcata da un originale fotografico), le spesse spatolate di acrilico sulla base del ritratto serigrafato di Sofu Teshigahara, i luccichii sulla foto serigrafata di Jean Barbier (sembra glitter, ma… è polvere di diamanti).
All’interno dell’esibizione sono presenti dipinti originali conosciutissimi, opere uniche, serigrafie storiche, disegni, polaroid, fotografie e altri veri e propri cimeli come le cover originali disegnate e autografate da Warhol. C’è anche una ricostruzione di un ambiente della Factory con le pareti argentate e macchine Polaroid appoggiate casualmente tra bottiglie di Coca Cola e bombolette di vernice spray.
È una esposizione emozionante, stimolante e concepita per accompagnare lo spettatore alla scoperta anche di aspetti meno conosciuti dell’artista.
Per la prima volta, grazie a BMW Italia, verrà esposta l’Art Car più importante del mondo la BMW M1 dipinta a mano da Andy Warhol, con tanto di filmato in HD della performance in cui venne realizzata.
Andy Warhol muore nel 1987. Le sue icone, i suoi personaggi, i suoi soggetti sono riprodotti ovunque, in tutto il mondo, su vestiti, matite, poster, piatti, zaini. Ha anticipato i social network e la globalizzazione degli anni Duemila, ha cambiato per sempre la storia dell’arte, è ancora attualissimo e amato da un pubblico trasversale.
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